Il fallimento non è un'opzione: Alitalia tornerà nello Stato!

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Dopo tanti soldi spesi dagli italiani, quasi 10 miliardi dal 2008 ad oggi, per la sopravvivenza di Alitalia, non possiamo accettare un fallimento!

“Dopo tanti soldi spesi dagli italiani, quasi 10 miliardi dal 2008 a oggi, per la sopravvivenza di Alitalia, non possiamo accettare un fallimento!”

E' quanto dichiara Armando Siri, (sottosegretario della Lega Nord alle Infrastrutture e ai Trasporti) al quotidiano romano Messaggero. Secondo il Messaggero, “il governo ha tracciato un nuovo percorso per riportare Alitalia nelle mani dello Stato, con una quota di capitale che dovrà essere superiore al 50%, con un intervento che si configura in due modi.

La conversione in quote del credito per il prestito statale da 900 milioni ad Alitalia (il termine per la restituzione era fissato al 15 dicembre, ma può cambiare), oppure attraverso la partecipazione diretta di aziende come Cdp (Banca creditizia) e Fs. (Le Ferrovie dello Stato Italiane).

Il premier italiano Conte e i suoi alleati hanno deciso di spostare al 31 ottobre il termine per completare la procedura per la vendita dell'ex compagnia di bandiera, così ora chi vuole partecipare alla quota di minoranza (quella che resta) dopo la decisione del lo Stato italiano, dovrà presentare una nuova offerta; con nuovi ostacoli, tempi e procedure.

Secondo il quotidiano romano, il nuovo bando di gara si svolgerà a settembre. «La rotta verso Alitalia è stata tracciata – spiega Armando Siri, – perché ormai abbiamo raccolto quasi tutti i dati sullo stato di salute della compagnia».

Come è noto, per ora ci sono Lufthansa, Air France-Delta e la low cost EasyJet, con Lufthansa che è l'unica ad aver inviato una lettera ufficiale confermando l'interesse per una quota di minoranza.

“Deve essere chiaro – spiega Siri – che l'approccio generale subirà cambiamenti radicali. Non ci sarà né liquidazione né scissione della società, ma un rilancio per integrare sempre più l'azienda nel settore turistico. Per fare questo bisogna investire sulla flotta, aumentare i voli a lungo raggio, che è l’attività più redditizia”.

Per chi vorrà proporsi come partner industriale, prosegue Siri, sarà necessario presentare un “piano articolato, con l'indicazione dell'hub di riferimento, dei livelli occupazionali, dei sistemi di prenotazione, della rete nazionale e internazionale su cui si vuole operare”. crescere".

Sul fronte del partenariato pubblico tutto sembrerebbe ancora certo. “A seconda delle necessità studieremo la situazione – precisa Siri – con le aziende che si occupano di trasporti e mobilità. Puntiamo fermamente a rafforzare il capitale e la credibilità degli azionisti. Vogliamo soprattutto superare definitivamente il gap che finora ha rallentato lo sviluppo, ovvero la flotta troppo piccola e debole sul lungo raggio. Anche se il potenziale di crescita è enorme»

Il bando di gara per presentare un'offerta vincolante per (una parte) dell'acquisto della società fissa la scadenza per il 2 ottobre.

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