Questo risultato positivo rappresenta un segnale incoraggiante per la capitale d'Italia impegnata a pensare al proprio futuro alla luce delle critiche seguite alla sconfitta per Expo 2030.
I dati della ricerca “Turismo A Roma e Lazio: rilevanza economica e convivenza sociale” elaborato da RUR, e Rete urbana di rappresentanze, “conferma il superamento dei valori pre-pandemia 2019 per i pernottamenti in città.
È emerso però che il turismo si concentra soprattutto nel centro storico di Roma (86.4 degli arrivi) con visitatori diretti verso i luoghi della cultura. Questa concentrazione non solo causa congestione e disagi ma spreca anche risorse di capitale che potrebbero essere sfruttate nelle aree esterne, altrettanto attrattive.
In particolare, l'86.4% dei visitatori delle istituzioni culturali di Roma si concentra in un'area ristretta tra Colosseo, Fontana di Trevi, Pantheon e zona del Vaticano, che rappresenta solo lo 0.3% del territorio comunale, il 9.6% della zona centrale , e il 18.9% del Primo Comune.
Inoltre, la Città Metropolitana di Roma attira l'89.5% delle presenze turistiche della regione, mentre le province di Latina, Viterbo, Frosinone e Rieti registrano percentuali praticamente residue molto più basse. Questo squilibrio compromette la potenziale turistico della regione, che possiede importanti risorse culturali, paesaggistiche e gastronomiche, nonché attrazioni naturali come la costa, le isole e le montagne.
Complessivamente, nel 2023, il Lazio ha registrato 36 milioni di visitatori, di cui 1 milione fuori Roma, posizionandosi al sesto posto in Italia. Tuttavia è ancora lontana da regioni leader come Emilia-Romagna, Toscana e Veneto. Nel periodo pre-pandemia, nel 2019, nei siti culturali statali si sono registrati 25.6 milioni di visitatori, di cui 24.5 milioni a Roma e 1.1 milioni nelle restanti province. Nel corso degli anni si è osservato un aumento dell'incidenza dei visitatori a Roma rispetto ad altre zone della regione.
Insomma, Roma cannibalizza la quasi totalità del turismo laziale.
Dal punto di vista occupazionale, nel Lazio si registra un aumento degli occupati nei settori del commercio, dell'ospitalità e della ristorazione. Nel 2022 il numero degli occupati ha raggiunto i livelli del 2019, con 443,000 unità, e nel secondo trimestre del 2023 è cresciuto ulteriormente fino a 461,000 unità, pari al 19.2% del totale degli occupati.
Rispetto ad altre importanti regioni turistiche, come Veneto ed Emilia-Romagna, il Lazio ha registrato nel primo semestre 4.8 una variazione positiva del 2023%, superando la media nazionale di settore. Nel confronto a lungo termine, nel settore si è osservata una crescita significativa dell’occupazione dipendente, con un aumento del 6.5% tra il 2019 e il 2023, mentre il lavoro autonomo è leggermente diminuito del 2.4%.
In conclusione, il turismo a Roma sta vivendo una fase di crescita significativa, con un record storico di presenze nel 2023. È importante però considerare la necessità di un’attenta gestione delle risorse patrimoniali fuori dal centro storico e nelle aree esterne, al fine di sfruttare appieno il potenziale turistico del Lazio.
COSA TOGLIERE DA QUESTO ARTICOLO:
- Il 4% dei visitatori delle istituzioni culturali di Roma si concentra in un'area ristretta tra il Colosseo, la Fontana di Trevi, il Pantheon e la zona del Vaticano, che ne rappresenta solo 0.
- In conclusione, il turismo a Roma sta vivendo una fase di crescita significativa, con un record storico di presenze nel 2023.
- Nel corso degli anni si è osservato un aumento dell'incidenza dei visitatori a Roma rispetto ad altre zone della regione.