Il viaggio di Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Ferrovie Dello Stato Italiane (FS), negli Stati Uniti avrebbe dato i suoi primi frutti nella definizione della nuova società per Alitalia, ma finora nulla è definito.
Delta Airlines, infatti, dovrebbe aderire ufficialmente al nuovo Alitalia, ma con una quota iniziale di solo il 10%. L'impegno firmato con l'amministratore delegato di FS raddoppia nel prossimo quadriennio per soddisfare il piano industriale ancora in fase di definizione.
L'amministratore delegato di Delta, Ed Bastian, avrebbe quindi confermato l'interesse per una percentuale di azioni simile a quelle già detenute in Air France-KLM, anche se ora FS dovrà aumentare la propria partecipazione fino al 40%.
Il vettore statunitense, infatti, garantirà il suo investimento graduale fino a controllarne il 20% a patto che la nuova compagnia realizzi profitti, schema che segue l'operazione che Delta ha già vissuto con successo con Aeroméxico (dal 19 al 49% nel negli ultimi anni.)
Secondo la stampa italiana, il confronto Battisti-Bastian si sarebbe concentrato sulle azioni della nuova squadra, sui suoi azionisti e sulla governance, mentre la definizione degli aspetti industriali del piano richiederà più tempo. Di conseguenza, per il prossimo 31 marzo è previsto un ulteriore rinvio della presentazione del piano industriale di Alitalia.
Il secondo pensiero di easyJet
In tono perentorio, attraverso un comunicato, easyJet chiude definitivamente la porta a un possibile ingresso in Alitalia. “A seguito dei colloqui con FS e Delta Air Lines per la creazione di un consorzio che valutasse le opzioni per le future operazioni di Alitalia, easyJet ha deciso di ritirarsi. Tuttavia, la compagnia aerea ha comunicato all'agenzia Adnkronos le sue intenzioni di confermare il proprio impegno nei confronti dell'Italia e di continuare a investire nei tre aeroporti di Milano, Napoli e Venezia come fatto negli ultimi anni, aggiungendo rotte e capacità ”.
Lo schema NewCo
Nel nuova Alitalia, quindi, il 50% sarebbe controllato da FS e Delta e un altro 15% sarebbe dovuto al MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) attraverso la conversione di un prestito ponte. Resta da chiarire come verrebbe suddiviso il restante 35%. Secondo il quotidiano Il Messaggero, infatti, Battisti avrebbe ottenuto dal Tesoro la disponibilità di Fincantieri a coprire il 10-15%, mentre resterebbe da coprire un ulteriore 20% (si parla ancora di CDP - Istituto Nazionale di Promozione ) o Poste (società di posta dello Stato) tramite alcune società controllate. La nuova Alitalia potrebbe partire con un requisito patrimoniale di circa 1 miliardo di euro.
In attesa che si definisca il suo futuro, Alitalia dichiara di aver registrato un aumento del 2.7% del numero di passeggeri sulle rotte intercontinentali rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. E il traffico dei passeggeri è aumentato dell'1.2% sui voli a lungo raggio rispetto allo stesso periodo del 2018.
Anche i ricavi cargo di febbraio, secondo Alitalia, sono aumentati del 4.9%. I risultati ottenuti sulle rotte intercontinentali hanno contribuito ai ricavi complessivi, consentendo ad Alitalia di registrare per il quindicesimo mese consecutivo una crescita del fatturato totale del traffico passeggeri.