UNWTO risponde all'articolo di eTN sulla conferenza sul cambiamento climatico di Copenaghen

So che David Beirman si sarebbe aspettato la mia risposta essendo stato così gentile da citarmi – quindi ecco qui.

So che David Beirman si sarebbe aspettato la mia risposta essendo stato così gentile da citarmi – quindi ecco qui.

Il bicchiere è mezzo pieno e non mezzo vuoto. Mancano quattro tasselli alla sua, come al solito, ottima analisi.

PRIMO, nessuna menzione del lasso di tempo di 40 anni per stabilizzare la temperatura della Terra. L’innalzamento del mare non colpisce oggi – e questo non vuole essere insensibile, è un dato di fatto. Dobbiamo iniziare adesso e dobbiamo continuare a intensificare le nostre azioni senza rallentare. Ma dovremmo essere realistici riguardo alle reali richieste. 40 anni fa non c’erano Internet, né la TV globale, né i telefoni cellulari, né l’Europa, né la Cina o la Russia amiche, e persino il turismo internazionale era agli inizi. E come ha notato Toffler, il ritmo del cambiamento sta accelerando. L’innovazione nel campo dei combustibili fossili più puliti, delle fonti rinnovabili, dei biocarburanti ecc. offre grandi speranze in un periodo simile che guarda al futuro. E grandi somme di denaro, incentivi e, purtroppo, la facile via d’uscita: le tasse, cambieranno l’intensità della ricerca e dell’adozione.

IN SECONDO MODO, i principali inquinatori hanno raggiunto un’intesa, anche se un accordo, non un accordo, e questa è una novità mondiale che include i principali stati sviluppati ed emergenti, oltre a fornire il punto di partenza per l’imponente quadro finanziario che i più poveri hanno chiesto per l’adattamento. Sì, non è vincolante, ma chi può comunque obbligare uno Stato a rispettare tali obblighi… guardate gli attuali impegni relativi alla povertà pari all’1% del PIL!

TERZO, è strano aspettarsi che la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) in Messico o a Bonn affronti le questioni settore per settore – sarà già abbastanza difficile portare i pezzi di Copenhagen ai livelli successivi – in particolare per quanto riguarda gli obiettivi , aspirazioni e problemi di verifica. E l’aviazione sarà in gran parte una responsabilità dell’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO).

QUARTO, l’industria sta apportando miglioramenti, ma si tratta per la maggior parte solo dei primi passi verso le misure essenziali necessarie per apportare modifiche alla riduzione delle emissioni di carbonio per essere all’altezza di ciò che i governi richiederanno nel Registro di Copenaghen (di nuovo nota entro il 2020). Ma David giustamente nota che con l’impegno (e non con la pubblicità) possiamo farcela facilmente (entro il 2020 e il 2050) se facciamo sul serio adesso – da qui l’iniziativa Live The Deal.

Per leggere l’articolo di David Beirman, vai su https://www.eturbonews.com/13406/implications-copenhagen-climate-anti-climax-tourism

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Circa l'autore

Linda Hohnholz

Caporedattore per eTurboNews con sede nel quartier generale eTN.

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