Un nuovo decreto è stato annunciato dal presidente della Repubblica Italiana Conte in conferenza stampa oggi, lunedì 9 marzo, alle 9 tramite una rete televisiva unificata. Il decreto entrerà in vigore domani martedì 10 marzo. Non ci saranno più zona 1 e zona 2 a causa di COVID-19, ma ora solo una singola zona: Italia protetta, chiamata anche Zona Rossa.
Le direttive impartite dal governo ai cittadini italiani sono di restare a casa il più possibile e partire solo se strettamente necessario. A tal proposito, la campagna con l'hashtag “Resto a casa” viene trasmessa quotidianamente da idoli di canzoni e show italiani in TV oltre che dal Ministero della Salute sulle misure igieniche da osservare.
Il decreto che qualifica l'Italia come intera area protetta di “zona rossa” è stato preceduto dal decreto del 7 marzo alle ore 10:XNUMX che dichiarava:
“Per contrastare e contenere la diffusione del virus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria sono ha adottato le seguenti misure: evitare assolutamente qualsiasi movimento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all'interno degli stessi territori di cui al presente articolo, salvo che per spostamenti motivati da esigenze lavorative indifferenti o situazioni di emergenza.
Il Decreto Lombardia ha lasciato il posto al fenomeno del panico di massa. Migliaia di persone non residenti a Milano si sono precipitate in stazione e hanno preso d'assalto i treni anche senza prenotazione, creando enormi disagi al personale ferroviario.
Oltre al rischio di poter portare eventuali infezioni virali nelle aree di residenza dei cittadini, al momento della “fuga” il decreto non era ancora stato approvato. Tale comportamento potrebbe avere effetti negativi anche sulle regioni in cui le persone si sono recate per rifugiarsi, tanto che alcune di esse sono state messe in quarantena per chi proveniva dalle zone considerate a rischio.
L'errore di fondo di tutto questo scenario è stato quello di far emergere la bozza del decreto prima ancora che fosse approvato. Il Consiglio del Welfare, Giulio Gallera, ha detto che saranno prese misure come a Wuhan se i cittadini non aiutano il governo.
Su 16 milioni di abitanti in Lombardia, ad oggi sono 6,587 i contagi e 366 i decessi. L'appello: "Resta a casa, è l'unica arma che abbiamo". L'emergenza Coronavirus COVID-19 in Lombardia è ancora in evoluzione. Per ora "il nostro sistema sanitario regge", ha detto l'assessore Gallera.
I posti letto per terapia intensiva per COVID-19 sono saliti a 497 e la Lombardia può inviare pazienti in altre regioni attraverso la rete Cross. Tuttavia, la corsa contro il tempo ha un limite che è stato chiarito dagli intensivisti lombardi nella loro lettera al Governo.
Se l'infezione non rallenta, si parla di "18,000 ricoverati" entro il 26 marzo, di cui "tra 2,700 e 3,200 [saranno] in terapia intensiva". “In Lombardia - commenta l'assessore Gallera - riescono ancora a dare una risposta in termini di ricoveri in terapia intensiva, ma negli ultimi giorni sono aumentati del 700%.
“Stiamo aprendo luoghi di terapia intensiva ovunque; stiamo facendo un lavoro enorme, ma è una guerra continua, non so per quanto tempo possiamo farlo ".
Stop ai benefici non urgenti
Al fine di recuperare il personale da destinare all'emergenza, oggi è scattato lo stop ai servizi non urgenti e differiti negli ambulatori ospedalieri pubblici e privati, totale per i professionisti retribuiti.
Disturbi nelle istituzioni carcerarie
Ci sono rivolte all'interno di 22 carceri italiane provocate da detenuti dopo un caso di contagio e proteste da parte di familiari esterni per il divieto di incontri con i detenuti. Una rivolta nel carcere di San Vittore a Milano ha provocato incendi e 6 morti. I detenuti chiedono perdono. Nei penitenziari meridionali, 20 sono fuggiti e sono stati poi recuperati.
Il rapporto di guerra del Coronavirus
Scuole e università chiuse fino al 3 aprile nel Nord Italia. Sono vietati eventi di ogni tipo, partite di calcio, servizi religiosi, matrimoni, conferenze, palestre, piscine e altro.
Nel paese si sta verificando un completo collasso del turismo. A Venezia tutti gli hotel sono chiusi - in totale 400 - per mancanza di prenotazioni fino al 3 aprile. Situazioni analoghe si stanno verificando nel resto d'Italia con una previsione di danni economici di miliardi a livello nazionale. Il settore economico è in grave pericolo.
L'Unione Europea ha approvato la flessibilità e gli aiuti di Stato affermando che COVID19 riguarda tutti. La Radiotelevisione Italiana (RAI) è intervenuta in aiuto degli studenti per la chiusura delle scuole con un programma “RAI per la scuola” che prevede programmi di insegnamento a distanza giornalieri di 8 ore.
L'infezione ha colpito alcuni medici dell'ospedale pediatrico Bambin-Gesù di Roma. L'unica notizia positiva è che dal 10 marzo verranno effettuati i controlli di identificazione dei viaggiatori su strade, autostrade, aeroporti, stazioni ferroviarie, aeroporti e città. Gli individui devono mostrare un'autocertificazione con motivazione riguardo al trasloco. I titolari di falsi certificati saranno soggetti alle sanzioni previste dal decreto.
Buone notizie all'orizzonte? Le ultime voci indicano che Israele ha riferito che un vaccino contro il coronavirus COVID-19 potrebbe essere presto disponibile. Negli Stati Uniti, il tempo stimato è di un anno prima che un vaccino sia disponibile per tutti.
COSA TOGLIERE DA QUESTO ARTICOLO:
- “Al fine di contrastare e contenere la diffusione del virus Covid-19 nella Regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria sono adottato le seguenti misure.
- Al fine di recuperare il personale da destinare all'emergenza, oggi è scattato lo stop ai servizi non urgenti e differiti negli ambulatori ospedalieri pubblici e privati, totale per i professionisti retribuiti.
- evitare assolutamente qualsiasi spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all'interno dei medesimi territori di cui al presente articolo, salvo che per spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.