Il pianeta può aspettare l'immunità COVID in Africa?

Risultati: UE il 25% delle dosi fornite, Europa il 12%, America Latina l’8%, Africa il 2% (di cui il Marocco rappresenta quasi il 70%).

Su tutti questi pianeti l'obiettivo è lo stesso: raggiungere immunità della mandria il più presto possibile, ma “il più presto possibile” può avere significati molto diversi.

Se si definisce immunità di gregge l’aver vaccinato il 70% della popolazione sopra i 15 anni, e se le vaccinazioni continuano allo stesso ritmo, cosa che ovviamente, soprattutto su alcuni di questi pianeti, non avverrà, perché il numero di vaccinazioni giornaliere è molto superiore alla media dei primi mesi della campagna vaccinale, tale risultato verrebbe raggiunto, negli Stati Uniti, nel luglio di quest’anno, in Europa, alla fine del 2022, in America Latina nell’aprile 2023, in Africa (lasciando a parte i dati del Marocco) in sette anni e mezzo.

Sfortunatamente, non esistono pianeti diversi. Il pianeta è uno e le conseguenze di ciò che accade ovunque su di esso lo influenzano a livello globale. L’arretratezza in Africa non è un problema africano. È un problema globale.

I paesi ricchi non possono ignorare le difficoltà della vaccinazione in Africa, che non si risolveranno con donazioni che, a meno di un impegno molto maggiore da parte di tutti i paesi, serviranno solo ad acquistare bare, mentre il virus continuerà a diffondersi e mutare, mettendo così a repentaglio la falsa sicurezza che questi paesi potrebbero illudersi di aver raggiunto.

Nei primi mesi della pandemia, Cuba poteva permettersi di inviare personale sanitario in Italia per sopperire ai problemi che l’Italia stava avendo. È impensabile che i paesi ricchi facciano qualcosa di simile in Africa? 

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Galileo Violino

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