Austria, Repubblica Ceca e Polonia hanno annunciato un’estensione dei controlli alle frontiere. Questi controlli sono stati inizialmente istituiti per controllare la migrazione attraverso la Slovacchia.
La proroga durerà fino al 2 novembre.
La Slovacchia sta registrando un aumento di migranti e richiedenti asilo che arrivano dalla Serbia attraverso l’Ungheria, con la loro destinazione finale verso i paesi più ricchi dell’Europa occidentale. Austria, Repubblica Ceca e Polonia hanno inizialmente implementato i controlli alle frontiere il 4 ottobre, prevedendo che restassero in vigore solo per 10 giorni.
Il ministro dell'Interno polacco Mariusz Kaminski ha annunciato l'estensione dei controlli alle frontiere fino al 2 novembre. Il ministro dell'Interno ceco Vit Rakusan ha affermato che dal 4 al 9 ottobre sono state controllate 43,749 persone e trovati 283 migranti privi di documenti, provocando la detenzione e l'accusa di 12 trafficanti. Anche il ministero degli Interni austriaco sta estendendo i controlli per prevenire il traffico evasivo attraverso il paese fino al 2 novembre. La Slovacchia ha visto un aumento significativo di migranti privi di documenti, rilevandone circa 24,500 da gennaio ad agosto rispetto ai 10,900 dell'intero anno precedente. Hanno iniziato i controlli al confine ungherese il 5 ottobre in risposta alle misure adottate il giorno prima da Praga, Vienna e Varsavia.
La Slovacchia sta schierando 300 soldati al giorno al confine con l'Ungheria e sta estendendo i controlli alle frontiere fino al 3 novembre a causa dell'aumento dei migranti. La Germania ha rafforzato i controlli al confine orientale con la Repubblica Ceca e la Polonia, con la possibilità di ulteriori controlli sui confini polacco e ceco. Tutti questi paesi fanno parte dell'UE e della zona Schengen. La reintroduzione dei controlli alle frontiere nello spazio Schengen è consentita in circostanze eccezionali, con obbligo di notifica a Bruxelles.
Inoltre, la Polonia intende annunciare le sue misure alla Commissione europea, volte a prevenire le rotte migratorie illegali.