- C'è sempre un dialogo che si instaura tra l'opera d'arte e il suo spettatore.
- Gli spettatori varcano il confine che separa il nostro mondo da quello del dipinto.
- Viene finalmente svelata la dimensione erotica e ambigua del rapporto tra immagine e sguardo.
La riapertura di musei in gran parte del territorio italiano riportando arte e turismo ha aperto uno spiraglio di luce e di speranza durante il lungo e travagliato periodo della pandemia COVID-19 ancora in corso. È un'occasione di sollievo morale e spirituale per gli amanti dell'arte italiani e stranieri che da mesi sono costretti a sognare di riconquistare una parte della loro perduta libertà.
L'arte restituisce vita, e la mostra delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini curata da Michele Di Monte lo ha dimostrato con il flusso di visitatori attratto dal fascino intrigante di “How images use us” - un enigma in 25 capolavori di pittura che datano tra Cinquecento e Settecento .
“La mostra”, afferma Flaminia Gennari Santori, Direttore del Museo, “approfondisce la conoscenza delle opere in collezione con un prezioso contributo, rafforzando ancora una volta la politica di scambi con gli altri musei volta a rafforzare il ruolo chiave svolto dalle gallerie a [il] livello nazionale e internazionale. "
Alcune opere provenienti dalla collezione delle gallerie nazionali, sono prestiti da importanti musei, tra cui la National Gallery di Londra, il Museo del Prado di Madrid, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Castello Reale di Varsavia, il di Capodimonte di Napoli, la Galleria degli Uffizi di Firenze e la Galleria Sabauda di Torino.
In un percorso che si snoda tra 25 capolavori, la mostra si propone di esplorare le forme di quel tacito dialogo che si instaura sempre tra l'opera d'arte e il suo spettatore man mano che vengono elaborate nei dipinti.
Se l'arte è sempre rivolta a un pubblico, questo appello non si limita mai a un semplice sguardo ma richiede una partecipazione e una collaborazione più attive.
Dopo un'allusiva introduzione al tema della mostra, con l'esposizione del capolavoro di Giandomenico Tiepolo proveniente dal Museo del Prado, “Il Mondo Novo”, la mostra si articola in 5 sezioni.
Nel primo settore, “La soglia”, finestre, infissi e tendaggi ci invitano a varcare il confine che separa il nostro mondo da quello del quadro; come accade nell'affascinante “Girl in a Frame” di Rembrandt, proveniente dal Castello Reale di Varsavia che sembra attenderci oltre l'immagine.
Questo tacito invito diventa esplicito nella sezione successiva, "L'appello", dove opere come il ritratto "Sofonisba Anguissola" del poeta Giovan Battista Caselli, "Venere, Marte e Amore" del Guercino, o "La Carità" ) di Bartolomeo Schedoni si rivolgono apertamente allo spettatore e richiedono la tua attenzione.
Nelle 2 sezioni centrali, “L'indiscreto” e “Il complice”, il coinvolgimento dell'osservatore diventa più sottile, allusivo, riservato e persino imbarazzante. Lo spettatore è chiamato a prendere posizione su ciò che vede, e che in alcuni casi non dovrebbe nemmeno vedere, come nell'ammiccante "Buona fortuna" di Simon Vouet, nella seducente "Giuditta e Oloferne" di Johann Liss, o in "L'ubriachezza di Noè" di Andrea Sacchi.
La mostra si conclude con la sezione dedicata a “Voyeur” in cui si svela finalmente la dimensione erotica e ambigua del rapporto tra immagine e sguardo. Nei dipinti di “Lavinia Fontana”, van der Neer o Subleyras, il voyeur, guarda non solo l'oggetto del suo presunto desiderio, ma scopre anche l'atto stesso del suo guardare, il suo essere pienamente spettatore.
Brindiamo a battere il coronavirus e riportare in vita l'arte, i viaggi e la vita stessa.
#ricostruireviaggi
COSA TOGLIERE DA QUESTO ARTICOLO:
- Alcune opere provenienti dalla collezione delle gallerie nazionali, sono prestiti da importanti musei, tra cui la National Gallery di Londra, il Museo del Prado di Madrid, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Castello Reale di Varsavia, il di Capodimonte di Napoli, la Galleria degli Uffizi di Firenze e la Galleria Sabauda di Torino.
- “La mostra – afferma Flaminia Gennari Santori, Direttore del Museo – approfondisce la conoscenza delle opere della collezione con un contributo prezioso, valorizzando ancora una volta la politica di scambi con altri musei volta a rafforzare il ruolo chiave svolto dalle gallerie a livello nazionale e internazionale.
- La riapertura dei musei in gran parte del territorio italiano riportando in auge l’arte e il turismo ha aperto uno spiraglio di luce e speranza nel lungo e travagliato periodo della pandemia COVID-19 ancora in corso.