Circa 900,000 cittadini siriani risiedono in Germania, mentre circa 95,000 cittadini siriani sono stati segnalati come residenti in Austria all'inizio del 2024. Inoltre, alla fine di novembre, c'erano circa 13,000 domande di asilo in attesa di revisione.
Ma ora sembra che la saga dei rifugiati siriani si sia bruscamente interrotta, almeno in Germania e Austria, a causa di un recente cambio di regime nel paese mediorientale.
Secondo quanto riportato dai notiziari locali, la Germania, riconosciuta come il terzo paese ospitante al mondo e la principale destinazione per i rifugiati siriani nell'UE, ha cessato l'elaborazione delle domande di asilo presentate dai cittadini siriani, in attesa di una valutazione delle condizioni di sicurezza in Siria dopo la cacciata del regime di Assad da parte delle forze armate di opposizione.
In circostanze normali, i rifugiati siriani che hanno diritto al ricongiungimento familiare o che soddisfano i requisiti per un altro permesso di soggiorno di lunga durata, ad esempio per studi universitari o lavoro, possono richiedere e ottenere un visto d'ingresso e possono quindi recarsi legalmente in Germania.
Oggi, Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (BAMF) a Berlino ha emanato una direttiva per sospendere le decisioni sulle domande di asilo presentate dai richiedenti asilo siriani. Si prevede che questa azione influenzerà più di 47,000 domande pendenti, anche se non modificherà nessuna delle decisioni prese in precedenza.
Numerose fazioni di opposizione siriane hanno preso il controllo di Damasco ieri dopo una rapida avanzata in tutta la nazione. L'esercito siriano si è disperso e l'ex dittatore Bashar Assad, insieme alla sua famiglia, è fuggito in Russia.
Il panorama politico in Siria resta incerto, rendendo difficile prevedere gli sviluppi futuri, secondo un portavoce del servizio tedesco per le migrazioni. Qualsiasi decisione presa prima di una valutazione approfondita sarebbe "su un terreno instabile".
"Il BAMF esamina meticolosamente ogni singolo caso, analizzando anche le condizioni attuali nel Paese di origine", ha affermato il portavoce del Ministero dell'Interno durante una conferenza stampa a Berlino.
In un contesto correlato, lunedì l’Austria ha dichiarato che avrebbe bloccato tutte le attuali richieste di asilo da parte di cittadini siriani, mentre il Ministero dell’Interno ha affermato che prenderà accordi per “rimpatri e deportazioni ordinati”.
"Il cancelliere Karl Nehammer ha incaricato oggi il ministro degli Interni Gerhard Karner di sospendere tutte le attuali domande di asilo siriane e di riesaminare tutti i casi in cui è stato concesso l'asilo", si legge nella dichiarazione rilasciata dal Ministero degli Interni austriaco.
Nel suo post di ieri su X (ex Twitter), il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha scritto che il governo austriaco sosterrà tutti i siriani che hanno trovato rifugio in Austria e desiderano tornare in patria, aggiungendo che le condizioni di sicurezza in Siria dovrebbero essere rivalutate "per rendere nuovamente possibili le deportazioni in futuro".
Secondo gli esperti, la situazione a Damasco potrebbe avere ripercussioni anche sulla diaspora siriana all'interno dell'Unione Europea (UE) in generale, e non solo in Austria e Germania.