Risalente al VI secolo, la Basilica di Santa Sofia è uno dei siti culturali più visitati della Turchia, nonché un patrimonio mondiale dell'UNESCO.
L'UNESCO ha espresso preoccupazione per la visione di Erdogan per la struttura storica, rilevando in una dichiarazione di venerdì che l'edificio ha un "forte valore simbolico e universale". Ha invitato la Turchia a "impegnarsi nel dialogo" prima di intraprendere qualsiasi iniziativa che possa influire sul suo valore universale.
Anche prima che il suo decreto venisse emesso, il piano del presidente turco è stato condannato dai leader delle chiese russa e greco-ortodossa, i quali hanno avvertito che sarebbe stato visto come un affronto ai cristiani e avrebbe creato una frattura tra Oriente e Occidente. Washington ha anche esortato la Turchia a mantenere la Basilica di Santa Sofia come museo.
Il portavoce di Erdogan Ibrahim Kalin ha cercato di controllare i danni, sostenendo che l'apertura della Basilica di Santa Sofia al culto non impedirà ai turisti locali o stranieri di visitare il sito iconico e che una perdita della struttura come patrimonio dell'umanità "non è in discussione".
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