- La gara potrebbe durare diverse settimane, perché le prime offerte vincolanti dovranno essere presentate entro il 4 ottobre alle 2, al prezzo minimo di 290 milioni di euro (più IVA).
- Ma nessun vettore sembra interessato ad acquistare il marchio in questa fase.
- "La valutazione è irrealistica", ha affermato Alfredo Altavilla, presidente di ITA, la nuova compagnia aerea, che è probabilmente la compagnia più interessata al marchio della vecchia compagnia.
Prezzo base 290 milioni
Per fare un'offerta in questa fase è necessario un acconto di 40 milioni di euro. Possono aderire al vincolo solo le persone con una licenza di trasporto aereo o AOC (Certificato di operatore aereo) e un patrimonio netto di almeno 200 milioni.
Qualora non vi siano offerte pari almeno al prezzo base, i commissari apriranno una seconda tornata di offerte vincolanti.
Il bando di gara, denominato “invito”, prevede una seconda fase qualora non vi siano offerte idonee nella prima fase. In tal caso, i commissari «effettueranno la seconda fase dell'aggiudicazione con la richiesta a tutti i soggetti ammessi di presentare offerte vincolanti anche in riduzione rispetto al prezzo offerto».
Non è stato detto quale sarebbe stato il prezzo base per il secondo turno. Il marchio ha un valore di libro di 150 milioni nel bilancio di Alitalia. Pertanto è improbabile che scenda al di sotto di questa cifra.
Terzo round: scelta discrezionale dei commissari
Se nella prima come nella seconda fase ci fossero più offerte, si andrebbe poi ai rilanci, partendo dalla migliore offerta, per un importo “non inferiore a 10 milioni di euro”. Se anche il secondo turno non è soddisfacente, la procedura verrà modificata. "I commissari straordinari procederanno poi alla vendita del marchio senza vincoli procedurali nei confronti dell'operatore economico che hanno individuato", si legge nel comunicato.
Per il terzo turno ci sarebbe dunque la discrezionalità dei commissari. In questa fase, ITA potrebbe entrare, che punta ad acquistare il marchio ma senza svenire.
"Il marchio sarà messo a disposizione dell'aggiudicatario entro il 31 dicembre 2021", si legge nell'invito pubblicato dai commissari.
Comunicazione dei Commissari
Per i 10,500 lavoratori di Alitalia, c'è dunque una lunga attesa per ottenere il saldo del proprio stipendio per settembre. E non è detto che alla fine ci siano i soldi. In una comunicazione interna, gli assessori Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso hanno scritto ai dipendenti:
“Come sapete, le nostre attività incluse nel ramo aeronautico dovrebbero concludersi il 14 ottobre e, pertanto, siamo costretti a gestire la finanza aziendale coerentemente con questo obiettivo, tenuto conto che la chiusura delle vendite il 24 agosto ha generato un sostanziale blocco dei ricavi.
“Siamo molto dispiaciuti di dovervi informare che gli stipendi del mese in corso verranno adeguati al 50% con valore a lunedì 27 settembre, mentre il restante 50% vi sarà accreditato non appena avremo evidenza dell'esito dell'annuncio del marchio, come richiesto dalla Commissione Europea”.
La legge, infatti, prevede che le somme derivanti dalla vendita dei beni siano utilizzate in via prioritaria per sostenere i costi correnti, in primis gli stipendi.