Enorme fattoria di marijuana arrestata nel parco turistico dell'Uganda

Enorme fattoria di marijuana arrestata nel parco turistico dell'Uganda
Fattoria di marijuana

La scorsa settimana una squadra combinata di due divisioni di polizia ha arrestato una fattoria di marijuana di 200 acri situata nel secondo parco nazionale più grande dell'Uganda, Queen Elizabeth National Park, nell'Uganda occidentale. L'operazione su quella che probabilmente è la più grande fattoria di colture illegali nel paese fino ad oggi è stata comandata dai loro comandanti della polizia di divisione di Katwe e Bwera, sostenuti da agenti dei servizi di intelligence statali (ISO).

Due dei sospetti sono stati arrestati proprio all'interno della fattoria nel parco: Duncan Kambaho, 25 anni, e Isaac Kule, 24 anni, mentre altri sono stati prelevati dal villaggio di Rwembyo e nel consiglio comunale di Kiburara della sub-contea di Kisinga.

Il comandante della polizia distrettuale (DPC) di Katwe, Tyson Rutambika, ha detto che ci sono state denunce dai distretti vicini che indicano che molta marijuana dalla vicina area del distretto di Kasese è finita nella loro area.

Ha detto che c'è stata una serie di incontri per incoraggiare la comunità ad abbandonare la pratica, ma alcuni sono rimasti irremovibili. Masereka, una residente locale, ha detto di essersi svegliata con le forze di polizia che perlustrano la loro zona venerdì mattina. Ha detto che sapevano che alcuni dei sospetti stavano coltivando marijuana con altre colture nei loro giardini.

Sebbene la marijuana rimanga legalmente vietata in Uganda in attesa della legislazione, diverse aziende internazionali hanno richiesto al Ministero della Salute le licenze per esportarla. Un'azienda israeliana, Pharma Ltd., si è già assicurata un terreno per coltivare ed esportare olio di cannabis dopo aver ottenuto un accordo da un'azienda canadese. 

Secondo il ministro, la dott.ssa Jane Ruth Aceng, il gabinetto deve ancora passare alla fase di discussione di una politica per autorizzare non solo l'uso medicinale ma anche l'uso ricreativo della sostanza. 

In un articolo eTN correlato, è stato affermato che le Seychelles stanno cercando di attingere al turismo della marijuana affermando che "il turismo della marijuana è un mercato inutilizzato per le Seychelles con molti turisti che si riversano verso destinazioni considerate 'amiche dell'erba'".

Con la pandemia COVID-19, molte comunità hanno fatto ricorso a misure disperate per la sopravvivenza, incluso il bracconaggio, la più scioccante è stata l'uccisione di Rafiki, il gorilla di montagna silverback maschio alfa nel Parco nazionale impenetrabile di Bwindi. La marijuana che cresce nei parchi nazionali, quindi, non sorprende.

COSA TOGLIERE DA QUESTO ARTICOLO:

  • In a related eTN article, it was stated that Seychelles is on a quest to tap into marijuana tourism saying that “marijuana tourism is an untapped market for Seychelles with many tourists flocking to destinations considered to be ‘weed friendly.
  • The operation on arguably the largest farm of the illegal crop in the country to date was commanded by their Divisional Police Commanders from Katwe and Bwera backed by operatives of the state intelligence services (ISO).
  • Jane Ruth Aceng, the Cabinet has yet to progress to the stage of discussing a policy to authorize not only the medicinal use but recreational use of the substance.

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Tony Ofungi – eTN Uganda

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