Blocco totale: l'Italia si avvicina allo "Scenario 4"

Blocco totale: l'Italia si avvicina allo "scenario 4"
Lockdown totale: l’Italia si avvicina allo “scenario 4”

L'Italia è sempre più segnata da rivolte sociali in alcune città italiane, in cui gruppi di terroristi, estremisti e COVID-19 protestano i negazionisti. Il tasso di contagi alle stelle e le crescenti tensioni stanno avvicinando l’Italia a un nuovo blocco delle grandi aree metropolitane.

Gli esperti dell’Istituto superiore di sanità ritengono particolarmente a rischio 5 regioni: Lombardia, Campania, Liguria, Lazio, Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano.

Milano, Napoli, Bologna, Torino e Roma restano al centro dell'attenzione.

Già da lunedì 2 novembre nel capoluogo lombardo, Milano, potrebbe scattare il divieto di spostamenti e il blocco di tutte le attività, tranne quelle essenziali: i contatti in questo senso tra governo, Regione e Comune sono intensi. Tali misure si estenderebbero poi ad altre grandi città e al loro entroterra qualora i contagi restassero fuori controllo, informa l'autorevole Corriere.it

E il contagio ad oggi non è più sotto controllo. Per il quarto giorno consecutivo l'Italia ha superato il record di nuovi contagi rispetto alle 24 ore precedenti: 31,084, con 199 decessi. Le regioni più colpite sono la Lombardia (+8.960), la Campania (+3.186) e il Veneto (+3.012). La maggior parte ha un Rt (l’indice di contagiosità) maggiore di 1.25; in molti è superiore a 1.5; in Piemonte e Lombardia è superiore a 2 (2.16 e 2.09).

Sulla base dei dati della settimana tra il 19 e il 25 ottobre, l’Istituto superiore di sanità afferma che “esiste un’alta probabilità che 15 regioni supereranno le soglie critiche per le terapie intensive e/o le aree mediche nel prossimo mese”. Il numero delle persone ricoverate nelle unità di crisi è passato da 750 il 18 ottobre a 1,208 una settimana dopo. Questi numeri rafforzano l’urgenza di decisioni drastiche, anche se il governo nega che in due giorni l’intero Paese possa essere sigillato “come la Francia”. Il governo smentisce, ma il ministro Amendola (Salute) non lo esclude per i giorni successivi: "Se necessario ci assumeremo l'onere della scelta".

«Come sempre, al centro dei dibattiti c'è la scuola: si fa sempre più forte l'idea di chiudere completamente le scuole, e il ministro Azzolina (Istruzione) è sempre più isolato in difesa della didattica in presenza. La situazione a Milano è definita “esplosiva” dalle autorità sanitarie, con 230 casi in un giorno tra studenti e 4mila “contatti stretti” messi in quarantena, quindi centinaia di famiglie chiuse in casa da un giorno all'altro e pediatri allo sbando.

Chi resta restio rispetto al lockdown è il premier Conte, ma lo stesso premier deve constatare che cautela, gradualità e tendenza alla procrastinazione – i tratti che lo hanno reso popolare nella prima fase della pandemia – non pagherebbero più: “ Prendersi il tempo non è più visto come una dote ma come un limite; e i sondaggi dimostrano il calo della fiducia”.

Il premier ora sembra più propenso a condividere le decisioni e discuterle in Parlamento. E “una direzione condivisa” è proprio la richiesta di Carlo Verdelli nell'editoriale: c'è la ricostruzione lucida di quello che abbiamo vissuto – la reazione efficace al virus, la salvezza quasi raggiunta all'inizio di agosto, poi la rovina quando siamo lì messo “a ballare e cantare” – e un drammatico appello a “tutte le tribù di cui è composta l'Italia” affinché si uniscano “almeno il tempo necessario per scongiurare il peggio che avanza”.

Cresce l'aria di rivolta nel Paese: ieri sera è stata la volta di Firenze. Per fortuna c’è un segnale positivo anche in questo disastro: nelle terapie intensive, ad esempio, si usano di più i caschi per l’ossigeno e meno la ventilazione meccanica invasiva. Poi c’è l’economia, paziente reattiva che nel terzo trimestre ha fatto rimbalzare il Pil del 16% rispetto al precedente: un nuovo lockdown lo congelerebbe, ma è un segnale di vitalità a cui aggrapparsi, spiega Di Vico. Intanto il blocco dei licenziamenti è stato prorogato fino a marzo.

Circa l'autore

Avatar di Mario Masciullo - eTN Italia

Mario Masciullo - eTN Italia

Mario è un veterano nel settore dei viaggi.
La sua esperienza si estende in tutto il mondo dal 1960 quando all'età di 21 anni iniziò ad esplorare il Giappone, Hong Kong e la Thailandia.
Mario ha visto svilupparsi il Mondo Turismo fino ad oggi ed è stato testimone del
distruzione della radice / testimonianza del passato di un buon numero di paesi a favore della modernità / progresso.
Negli ultimi 20 anni l'esperienza di viaggio di Mario si è concentrata nel sud-est asiatico e negli ultimi tempi ha incluso il subcontinente indiano.

Parte dell'esperienza lavorativa di Mario comprende molteplici attività nell'Aviazione Civile
field si è concluso dopo aver organizzato il kik off di Malaysia Singapore Airlines in Italia come Institutor e proseguito per 16 anni nel ruolo di Sales / Marketing Manager Italy per Singapore Airlines dopo la scissione dei due governi nell'ottobre 1972.

La licenza ufficiale di Giornalista di Mario è rilasciata dall'"Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma, Italia nel 1977.

Condividere a...